A proposito di PSA e Darsena...

Premesso che la realizzazione del PSA con Guardavalle e Santa Caterina è stata anche consequenziale    alle scelte che hanno fatto gli altri Comuni della Vallata dello Stilaro, alcune riflessioni e valutazioni soggettive portano a confondere la darsena con la “Porta a Mare” citata nel PSA; mentre, dalla lettura anche non approfondita del Documento Preliminare, è possibile comprendere che la “Porta a Mare” è, prima di tutto, un elemento culturale e urbanistico, un “POLO TURISTICO DI VALENZA TERRITORIALE, LEGANDOSI AL DIPORTO ED ALLE ATTIVITÀ CONNESSE, CON ESCLUSIONE DI ALTRI TIPI DI UTILIZZO MAGGIORMENTE INVASIVI E COMPONE UNA DELLE CERNIERE DEll’ INTERO AMBITO TERRITORIALE CHE RACCHIUDE IL RAPPORTO DEL TERRITORIO CON IL MARE”.

Per essere più precisi giova ricordare che il riferimento “marino” del PSA è stato soprattutto lo studio di fattibilità portuale redatto dalla Regione Calabria per tutte le coste calabresi(vedi Quadro Conoscitivo Territoriale, uno dei documenti preparatori del Documento Preliminare). Ma, nello stesso tempo, è sempre utile rammentare che il significato di destinazione urbanistica in nessun caso costituisce opera pubblica (pubblica o privata che sia) e che, pertanto, non nega la possibilità ai soggetti privati di proporsi e negoziare trasformazioni del territorio, al patto che lo facciano nell’ambito del piano pubblico, insostituibile strumento per l’Amministrazione Comunale necessario per tutelare il patrimonio dei beni territoriali e per orientare le azioni degli operatori privati in direzione dell’interesse generale.

Ciò significa, in poche parole, che se associazioni e operatori privati avessero intenzione di realizzare una darsena turistica, essa verrebbe certamente presa in considerazione dall’Amministrazione Comunale, ma senza confonderla con la “Porta a Mare”, per i motivi già detti.

Infatti pontili attrezzati, ricoveri di vario tipo e funzioni che possano soddisfare la richiesta di attracco e di servizi per le barche, attengono, fra le altre infrastrutturazioni, alla definizione dell’ “Ambito Unitario della Continuità Ambientale”, ed in quella sede troveranno valutazione e margini puntuali di operatività tutte le iniziative che i vari soggetti avanzeranno in merito essendo chiamati, concorsualmente e, quindi, pubblicamente, a dimostrarne la sostenibilità reale, ivi inclusa quella finanziaria, al fine di produrre reddito e non rendita.

In tal senso l’Amministrazione Comunale di Monasterace assume, fin da ora, formale impegno e, già in sede di prima bozza di piano e di regolamento edilizio e urbanistico tale indicazione, già enucleabile dalla filosofia del Documento Preliminare, emergerà chiaramente.

 

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

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